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SICUREZZA E FORMAZIONE

VALUTAZIONE MICROCLIMA

Moderato, severo caldo, severo freddo

valutazione microclima
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Eseguiamo la valutazione del rischio microclima moderato e severo (caldo e freddo) mediante indagini strumentali negli ambienti di lavoro con elaborazione di documentazione tecnica per poter redigere il documento di valutazione del rischio specifico.

Parametri da considerare per la valutazione microclimatica

Il microclima comprende un insieme di parametri ambientali che caratterizzano localmente un ambiente (quali la temperatura e la velocità dell’aria, la temperatura media radiante e l’umidità relativa) e parametri dell’individuo che opera in tale ambiente (quali il metabolismo energetico proprio dell’attività svolta e la resistenza termica dell’abbigliamento). Tali parametri influenzano gli scambi termici tra il soggetto e l’ambiente che lo circonda.
Gli ambienti termici vengono distinti in ambienti moderati e severi (caldi o freddi); a seconda della specifica tipologia di ambiente si applica un differente approccio in merito alla valutazione del microclima, la metodologia d’analisi e le norme di riferimento. A monte della valutazione è essenziale acquisire informazioni atte a fornire un quadro completo relativamente alle postazioni di lavoro, tempi di permanenza, abbigliamento indossato e attività metabolica dei soggetti.
Gli ambienti moderati, o definiti anche moderabili, sono ambienti nei quali non sono presenti vincoli, dettati da esigenze produttive o strutturali, tali da impedire un intervento di carattere tecnico, organizzativo o procedurale che possa rendere l’ambiente termico confortevole ai fini dell’espletamento delle attività svolte. Negli ambienti moderati l’obiettivo è il raggiungimento di condizioni prossime all’equilibrio termico, ovvero la condizione di comfort: quindi, non vi sono rischi legati alla salute dell’individuo. Il D.Lgs. 81/2008 fa riferimento al microclima in relazione all’ambiente di lavoro, al punto 1.9 dell’allegato IV (Requisiti dei luoghi di lavoro), a sua volta l’allegato viene richiamato dall’art. 63 (Requisiti di salute e sicurezza). Nell’allegato IV il microclima viene, quindi, considerato come requisito di salute e sicurezza in un’ottica di massimizzazione del comfort.

Le norme ISO specifiche

Per la valutazione del benessere termico in ambienti moderati la norma tecnica di riferimento è:

  • UNI EN ISO 7730: Ergonomia degli ambienti termici – Determinazione analitica e interpretazione del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di benessere termico locale
    La norma propone la metodologia di calcolo dell’indice PMV (predicted mean vote – voto medio previsto), dell’indice PPD (predicted percentage of dissatisfied – percentuale prevista di insoddisfatti) e dei criteri di benessere termico locale per la determinazione analitica e l’interpretazione del benessere termico. Inoltre, fornisce le condizioni ambientali considerate accettabili per il benessere termico globale così come quelle che rappresentano il disagio locale.
    Gli ambienti severi, detti anche vincolati, sono ambienti nei quali esistono specifici vincoli, ad esempio legati alle necessità produttive o alle condizioni ambientali oppure relativi all’attività metabolica e al vestiario dell’individuo, in grado di pregiudicare il raggiungimento di condizioni di comfort. Le condizioni sono tali da determinare nel soggetto esposto uno squilibrio termico che può rappresentare un fattore di rischio per la sua salute e la sicurezza dell’individuo. Tale indicazione trova conferma nel titolo VIII del D.Lgs. 81/2008 che definisce all’art. 180 il microclima come uno degli agenti di rischio fisico a cui si applicano le disposizioni generali contenute negli articoli 181 – 186. In quanto agente fisico, il microclima può comportare rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori ed è quindi necessario effettuare interventi mirati alla salvaguardia dell’individuo minimizzando il rischio, e ove possibile, rimuoverlo.

Per la valutazione dello stress in ambienti termicamente severi caldi le norme tecniche di riferimento sono:

  • UNI EN ISO 7243: Ergonomia degli ambienti termici – Valutazione dello stress da calore utilizzando l’indice WBGT (temperatura globo del bulbo bagnato)

La norma propone l’utilizzo dell’indice WBGT per valutare lo stress da calore a cui una persona è esposta e stabilire la presenza o meno di condizioni di rischio.

  • UNI EN ISO 7933: Ergonomia dell’ambiente termico – Determinazione analitica ed interpretazione dello stress termico da calore mediante il calcolo della sollecitazione termica prevedibile

La norma espone un metodo per la valutazione analitica e l’interpretazione dello stress termico provato da un soggetto in un ambiente caldo. La norma prevede anche la determinazione dei tempi di esposizione per i quali la sollecitazione fisiologica è accettabile (non sono prevedibili danni fisici).

Negli ambienti severi freddi la norma tecnica di riferimento è la:

  • UNI EN ISO 11079: Ergonomia degli ambienti termici – Determinazione e interpretazione dello stress termico da freddo con l’utilizzo dell’isolamento termico dell’abbigliamento richiesto (IREQ) e degli effetti del raffreddamento locale

La norma descrive i metodi e le strategie per la valutazione dello stress termico associato all’esposizione ad ambienti freddi.

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